sabato 29 luglio 2017

Giovani vs anziani

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“Quando ero giovane io era tutto meglio... noi eravamo meglio dei giovani di oggi, tutto era più bello”. Quante volte avete ascoltato o detto questa frase? Sarei ricco se mi avessero dato un centesimo ogni volta che l'ho ascoltata. Ma la verità è che le persone di una certa età, quando si confrontano con i giovani, manifestano un difetto di memoria non trascurabile.
La nostra gioventù non è stata migliore o peggiore di quella attuale. Non è vero che era un mondo meno pericoloso, meno brutale, più umano. Non è vero che eravamo migliori dei giovani di oggi; il problema è che non ce lo ricordiamo. I ricordi rimangono nella nostra mente, ma dopo un po' tutto si annebbia e si attenua come se venisse coperto da un velo, e guardando tutto ciò con gli occhi di oggi, tutto appare diverso. Da non trascurare anche il fattore “nostalgia”: chi non vorrebbe ritornare indietro e rivivere la propria gioventù, magari con la testa e l'esperienza di oggi?
In sostanza un po' la memoria e un po' l'invidia fanno il tutto, fino a far apparire ogni cosa sotto una luce diversa da quella reale.
I giovani di oggi hanno la stessa energia che avevamo noi, anzi, hanno potenzialità ancora maggiori, ma troppo spesso vogliamo ingabbiarli e tenerli segregati nelle nostre convinzioni e modelli, senza capire, che loro non vivono nel nostro mondo di trenta o quarant'anni fa, ma vivono il loro tempo. Dobbiamo lasciare fare, anche se a volte vuol dire lasciarli sbagliare. Dio non ci impedisce di cadere, ma non permette che ci facciamo troppo male. Dobbiamo pensare a queste cose. Dobbiamo pensare che, per certi versi loro sono diversi da noi e forse migliori.

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