mercoledì 11 novembre 2009

Libertà





Stamane montando sulla mia bicicletta per venire al lavoro, ho messo le cuffiette e la musica di Springsteen, che a me piace tanto, mi perdonerete questa debolezza. Mentre scendevo dalla collina verso il centro l'aria fredda che sferzava il viso, mi dava un senso di libertà che non trovo nei giorni in cui sono costretto ad usare l'auto.
Penso che non potrei vivere senza la libertà dentro, quella in fondo cercata da tutti, ancor più di qualsiasi cosa. Perchè in fondo è la cosa più desiderata tanto che anche gli altri desideri sono ad essa finalizzata, perchè la libertà è anche felicità.
Da bambino sembrava così difficile la vita perchè i grandi potevano fare tante cose a noi precluse e ora che siamo cresciuti vorremmo tornare piccoli ed avere la vita in mano per poter scegliere meglio in nostro futuro, senza però renderci conto che chi ha fatto altre scelte, quelle che noi forse auspicheremmo, non ha anch'egli trovato la libertà.
C'è chi cerca la libertà nelle cose, c'è chi la cerca in luoghi speciali. Io sono sempre stato affascinato da chi parte all'avventura in luoghi isolati, lontano da tutto e da tutti, sui monti, su una barca nel mezzo dell'oceano o in pieno deserto. Luoghi che la logica sconsiglierebbe, ma luoghi che invece il nostro desiderio di libertà ci dice di raggiungere perchè è lì, isolati da tutto quello che ci circonda che possiamo forse davvero trovare ed appagare quel senso di libertà che abbiamo dentro.
Ieri ho fatto quattro passi dentro casa mia sono rifugiato nella mia stanza solo e isolato dal mondo, ho aperto la Bibbia e ho letto e ho rivolto i miei pensieri e la mia vose a quel Gesù che ancora parla al mio cuore e lì, isolato da tutto ho provato ancora quel senso di libertà e felicità che mi appaga delle fatiche giornaliere. E' bello, affascinante e a volte necessario partire e andare lontano per cercare la felicità, ma a volte non è necessario, basta chiudere la porta della propria camera, parlare e ascoltare le parole del creatore e Padre perchè Lui è ancora in grado di donarci quella libertà.
Giovanni 8:32 ”conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.

mercoledì 14 ottobre 2009

SMS



Stamattina svegliatomi di buon ora ho ricevuto un SMS che mi invitava a leggere Romani 14:18 che dice”Poichè chi serve Cristo in questo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini”, ho letto distrattamente la cosa all'inizio, senza capire fino in fondo il suo significato. Leggere e trarre da un singolo versetto è certamente bello, ma non è mia abitudine farlo perchè la cosa mi lascia sempre una miriade di dubbi, ed in genera la curiosità di sapere il contesto del discorso. Per cui, presa tra le mani la mia Bibbia, sono andato a leggermi ciò che precedeva e seguiva tale versetto, nel capitolo 14 ai Romani.
Leggendo il singolo versetto, la prima cosa che mi sono chiesto è stata “in che cosa dobbiamo servire Cristo per essere graditi da Dio e approvati dagli uomini?” e qui la curiosità è andata a mille visto che ben di rado nella mia esperienza si riescono ad ottenere entrambe le cose.
Il capitolo si apre con una vera e propria esortazione alla tolleranza nei confronti di chi ci troviamo lungo il nostro cammino cristiano, riportando esempi molto concreti su quelli che di certo erano problemi quotidiani per i cristiani dell'epoca, molti dei quali appartenevano, fino al giorno prima, a confessioni religiose che spesso imponevano regole molto rigide per quanto riguarda il cibo e la vita quotidiana di ciascuno. Il messaggio di Cristo che pone invece non le regole, ma l'amore e l'uomo stesso al centro, poteva di certo creare qualche difficoltà, per lo meno di comprensione di questo messaggio rivoluzionario. L'amore di Dio poteva e può cambiare i cuori, ma a volte siamo noi stessi, con la nostra stupidità (lasciatemelo dire), ad impedire a Dio di cambiarci veramente. Questo passo scritto da Paolo apostolo Di Gesù, valido oggi come allora, ci chiede di non disprezzare il nostro fratello,anche se debole nella fede, di non giudicarlo perchè crede di servire Dio in maniera diversa dalla nostra e di non essere noi stessi motivo di caduta.
Perchè dobbiamo giudicare o disprezzare il nostro fratello?. E' questa la domanda che Paolo ci pone, ed è una domanda che dovremmo tenere bene stretta a noi ogni giorno, perchè nell'accezione di Dio che chiede agli uomini “ama il tuo prossimo come te stesso”, il comandamento più importante, come disse Gesù, rispettato il quale sono tutti rispettati, deve far capire come le cose a cui un cristiano deve aver rivolto lo sguardo sono le persone e l'amore perchè di certo l'amore in se non ha valore se non è rivolto alle persone stesse. L'amore non è astratto come alcuni vorrebbero credere, ma è concreto ed è fatto di pensieri che diventano azioni. Ecco perchè bisogna pregare, per far diventare azione i pensieri che abbiamo per Dio. Ecco perchè bisogna che le nostre parole non siano di scoraggiamento ma di incoraggiamento. E' sempre meglio suscitare un sorriso che un pianto, perchè tutto possa essere approvato dagli uomini e gradito a Dio nel contempo.
Grazie per l'SMS

Romani 14:1-19


P.S.: la parola che più compare nel post è “perchè”. E' una parola a cui sono molto affezionato e che spesso accompagna i miei pensieri. In fondo senza la curiosità non esisterebbe la scienza e la sapienza, senza le domande non esistono risposte. Mi sono sempre chiesto perchè e credo che continuerò a chiedermelo e a cercare le risposte,anche se non sempre le trovo. Voi se potete sopportatemi per questa mia debolezza.

lunedì 5 ottobre 2009

Vento fresco



Le mie orecchie stanno ascoltando un pezzo alla radio, uno di quelli della gioventù che si ascoltavano sempre in auto, mentre la mattina si andava tutti insieme a lezione in università. E ti vengono in mente i momenti in cui ti sentivi non ancora arrivato, pensando che un giorno forse lo sarei stato. Ma poi non arrivi mai.
Ma quella canzone è come un vento d'aria fresca che ti passa dentro e un po' ti fa sentire bene perchè pensi a quei momenti e sai che lì eri tranquillo, con mille problemi, l'esame da studiare, la ragazza che ti piace ma non ti considera, le mille cose che volevi ma non potevi comprarti, ed ora che ci sei vorresti rivivere quei momenti ed essere di nuovo giovane con la vita in mano. Ma quando c'eri non lo sapevi perchè, anche se te lo dicevano, non ci credevi.
Quello che avevo allora e che ho ancora è la fede in quel Gesù bistrattato e tante volte messo da parte, ne parlavo con i miei amici, e mi guardavano strano, anche perchè le parole non mi uscivano o erano sempre quelle sbagliate.
Tante volte mi sono sentito sbagliato e in tanti ci hanno messo del loro per farmici sentire. Color che si chiamavano amici o fratelli mi hanno messo da parte e trattato male, ma Gesù non l'ha mai fatto, Lui ha continuato ad amarmi. E quando prego, quando ascolto il soffio della Sua voce capisco che sto vivendo ancora una vita che ha un senso viverla, e mentre guardo i miei tre figli, indifesi davanti alla violenza di questo mondo, prego Dio di dargli ciò che Lui ha dato a me e di non lasciarli soli, come non abbandonato me e che possa far sentire nei loro cuori sempre quell'aria fresca, che ti fa sentire vivo ancora, che ti fa sorridere anche quando gli altri ti mettono da parte o ti fanno del male, anche se si chiamano amici o fratelli.

lunedì 21 settembre 2009

L'ora della decisione



Pubblico questo post non scritto da me ma di assoluta rilevanza.


E Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché egli è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre ribellioni e i vostri peccati.
Quando abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli si volterà contro di voi, vi farà del male e vi consumerà, dopo avervi fatto tanto bene».
E il popolo disse a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore».
E Giosuè disse al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto il Signore per servirlo!» Quelli risposero: «Siamo testimoni!»
Giosuè disse: «Togliete dunque via gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi, e inclinate il vostro cuore al Signore, che è il Dio d'Israele!»
Il popolo rispose a Giosuè: «Il Signore, il nostro Dio, è quello che serviremo, e alla sua voce ubbidiremo!» dalla Bibbia, libro di Giosuè, capitolo 24, versetti dal 19 al 24
E' piacevole parlare di Gesù come di un mite fanciullo che suscita tanta tenerezza e non incute alcun timore. Non dimentichiamo però che Gesù si é fatto adulto ed ha posto ogni uomo di fronte ad una decisione personale e determinata di conversione: o con me o contro di me, non ci sono vie traverse!
Siamo tutti "creature di Dio", fratelli in Adamo; ma non tutti sono "figli di Dio", fratelli in Gesù.
Cristiani non si nasce, cristiani si diventa.
Cristiani non si diventa per scelta di altri che decidono per noi.
Cristiani si diventa per una scelta personale, in seguito ad una "conversione" nella nostra vita.
Eppure il Signore aveva avvertito Israele e Giuda per mezzo di tutti i profeti e di tutti i veggenti, dicendo: «Convertitevi dalle vostre vie malvage, e osservate i miei comandamenti e i miei precetti, seguendo in tutto la legge che io prescrissi ai vostri padri, e che ho mandata a voi per mezzo dei miei servi, i profeti». 2° libro dei Re 17,13
...ho continuato a mandarvi ogni mattina tutti i miei servitori, i profeti, per dirvi: «Convertitevi ciascuno dalla sua via malvagia; cambiate comportamento; non andate dietro ad altri dèi per servirli, e abiterete nel paese che ho dato a voi e ai vostri padri», ma voi non avete prestato orecchio, e non mi avete ubbidito. Geremia 35,15
Perciò, io vi giudicherò ciascuno secondo le sue vie, casa d'Israele, dice Dio, il Signore. Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni e non avrete più occasione di caduta nell'iniquità!
Ezechiele 18,30
Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore, dice Dio, il Signore. Convertitevi dunque, e vivete! Ezechiele 18,32
Di' loro: "Com'è vero che io vivo, dice Dio, il Signore, io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvage! Perché morireste, o casa d'Israele?" Ezechiele 33,11
«Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino». Matteo 3,2
Io vi battezzo con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me, e io non sono degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco.
Matteo 3,11
Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino». Matteo 4,17
Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Matteo 12,30
Venne Giovanni il battista nel deserto predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati. Marco 1,4
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo». Marco 1,15
Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento. Marco 3,8
E Gesù disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com'è scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Marco 7,6
Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Marco 8,34
Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli». Marco 8,38
Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Marco 16,16
Ed egli andò per tutta la regione intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati, Luca 3,3
Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento, e non cominciate a dire in voi stessi: "Noi abbiamo Abraamo per padre!" Perché vi dico che Dio può da queste pietre far sorgere dei figli ad Abraamo. Luca 3,8
Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento». Luca 5,32
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, e la moglie, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. Luca 14,26
Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento. Luca 15,7
Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Luca 11,23
Or voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; Luca 22,28
E diceva: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!»
Gesù gli disse: «Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso». Luca 23,42-43
...e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. Luca 24,47
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. Giovanni 3,16-18
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui». Giovanni 3,36
Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna.
Giovanni 12,25
E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Atti 2,38
Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati Atti 3,19
...e lo ha innalzato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e perdono dei peccati. Atti 5,31
Giovanni, prima della venuta di lui, aveva predicato il battesimo del ravvedimento a tutto il popolo d'Israele. Atti 13,24
Essi dunque, accompagnati per un tratto dalla chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione degli stranieri e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. Atti 15,3
Paolo disse: «Giovanni battezzò con il battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva dopo di lui, cioè, in Gesù». Atti 19,4
...ma, prima a quelli di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e fra le nazioni, ho predicato che si ravvedano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento. Atti 26,20
Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte. 2° Corinzi 7,10
Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me. Galati 2,20
Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio,
Ebrei 6,1
...poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia. Ebrei 6,6
Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento. Ebrei 12,17
Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.
2° Pietro 3,9
Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre.
Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità.
Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi.
Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.
Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi.
1° lettera di Giovanni 1,5-10
Tuttavia a Sardi ci sono alcuni che non hanno contaminato le loro vesti; essi cammineranno con me in bianche vesti, perché ne sono degni. Apocalisse 3,4
Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente!
Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca.
Apocalisse 3,15-16
Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.
Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono. Apocalisse 3,20-21
«Ecco, sto per venire e con me avrò la ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere.
Apocalisse 22,12
Gruppo Cristiano Per La Diffusione Della Bibbia -

venerdì 22 maggio 2009

Il vasaio



Sei polvere e polvere ritornerai, questo è ciò che Dio ha previsto per l'uomo e per questo corpo mortale che oggi rivestiamo tutti noi e che portiamo con noi fino al giorno della dipartita. L'uomo è davvero polvere, composto dagli stessi elementi che compongono la terra sulla quale camminiamo, e Dio ha stabilito che finiti i nostri giorni il nostro corpo torni a farne parte come un'unica cosa.
Qual è dunque il nostro valore, la nostra importanza, la nostra superiorità tante volte vantata?
Siamo parte di questo mondo tanto da non distinguerci quasi dallo stesso, e fino a quando non sapremo vestirci di umiltà, non sapremo cosa siamo davvero, ma continueremo a pensare di essere ciò che non siamo.
La polvere e la terra hanno ben poco valore e non la si può distinguere, ma Dio è come un vasaio che sa prendere quella terra di nessun valore e, lavorandola, creare qualcosa di utile e distinguibile. Il vasaio sa creare dalla terra vasi destinati ognuno di loro ad essere utili ed usati per uno scopo, dando valore a quel mucchio di terra che prima non ne aveva.
Lasciamo che Dio possa prenderci a fare di noi quello che Lui ha pensato per noi fin dal principio. Lasciamo che le Sue mani sapienti modellino la nostra anima e il nostro cuore, ma per fare ciò bisogna prima di ogni altra cosa ammettere a noi stessi quello che davvero siamo, terra senza valore , riempiendo per quel che possiamo, il nostro cuore di umiltà. La terra che vuol diventare vaso non lo può fare da se ma solo chiedere al vasaio di farlo. Chiedi anche tu oggi a Dio di modellare la tua vita.
Geremia 18:3-4

venerdì 6 marzo 2009

Pani e pesci


Matteo 15:32-38 Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: «Io ho pietà di questa folla; perché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare; non voglio rimandarli digiuni, affinché non vengano meno per strada».
I discepoli gli dissero: «Dove potremmo trovare, in un luogo deserto, tanti pani da saziare una così gran folla?»
Gesù chiese loro: «Quanti pani avete?» Essi risposero: «Sette, e pochi pesciolini».
Allora egli ordinò alla folla di accomodarsi per terra.
Poi prese i sette pani e i pesci; e, dopo aver reso grazie, li spezzò e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
E tutti mangiarono e furono saziati; e, dei pezzi avanzati, si raccolsero sette panieri pieni.
Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini.

C’era sempre un motivo all’agire di Gesù e ciò che lo spinse, in questo caso, a operare un miracolo fu l’amore verso quella grande folla di persone venute per ascoltarlo. Egli rispose così ad un vero bisogno di chi aveva di fronte in quella circostanza. In questo caso Gesù mostrò anche il Regno di Dio non solo con parole ma con fatti concreti, dando a chi aveva fame pane e pesci per sfamarsi, anche se quella gente non era lì per il pane ma era lì per Gesù.
Forse anche per noi è giunto il momento di mostrare agli altri il Regno di Dio non solo a parole o tramite un opuscolo, ma con cose concrete col pane e con i pesci che per alcuni stanno diventando difficili da reperire giorno per giorno. Perché possiamo avere bei locali di culto da mostrare, bei discorsi da fare ascoltare, ma se non abbiamo amore per il prossimo tutto ciò non ha alcun valore.

martedì 3 febbraio 2009

Betesda


Giovanni 5:1-16 Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici.
Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici[, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua; perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l'acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata era guarito di qualunque malattia fosse colpito].
Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo.
Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?»
L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me».
Gesù gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina».
In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.
Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina"».
Essi gli domandarono: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina?"»
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente.
Più tardi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: «Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio».
L'uomo se ne andò, e disse ai Giudei che colui che l'aveva guarito era Gesù.
Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato.

La prima volta che lessi questo passo, immaginai la vasca di cui si parla, come di una specie di piscina con l’acqua limpida. In realtà poi scopersi che questa era una specie di grande conca nel terreno scavata e piena d’acqua dove i pastori, facevano passare le pecore mentre rientravano dai pascoli, in maniera che si lavassero il pelo da tutta la sporcizia accumulata. Non doveva essere proprio limpida quell’acqua, ma malgrado questo in molti tentavano, al verificarsi di un determinato evento, di tuffarsi dentro per essere guariti dalle loro malattie e in molti erano giunti fin lì per ricevere guarigione. Erano una sorta di antica Lourdes dove, invece della Madonna, sembra apparisse un angelo. Ora Gesù passando di lì guardò tutte quelle persone ed in particolare una che da molti anni veniva ai bordi di quella vasca con la speranza di essere guarita. Era certamente una persona molto determinata che aveva riposto tutta la sua speranza in quel luogo, la quale rappresentava per lui l’unica possibilità di guarire.
Gesù conosceva la sua fede ed anche il suo cuore e avvicinatosi a lui lo guarì istantaneamente, orinandogli di prendere il suo lettuccio e camminare.
Il fatto che già all’epoca ci fossero luoghi dove per tradizione gli uomini andavano a cercare guarigione come fanno oggi nei vari Lourdes o Medugorje, deve farci riflettere su quanto grande sia il bisogno che c’è di ricevere guarigione, ma non solo per il proprio corpo ma anche nell’anima. Ma quell’uomo non sarebbe mai stato guarito se non avesse incontrato Gesù quel giorno, perché erano ormai trentotto anni che si faceva portare ai bordi di quella vasca. A Gesù non serve che tu ti reca presso un luogo speciale; non servono riti speciali a Lui basta guardare nel tuo cuore e vedere il tuo desiderio; che tu chieda a Lui con semplicità di guarire, sia che i tuoi siano malanni del corpo, sia che siano dell’anima.

mercoledì 14 gennaio 2009

Maria Maddalena


Giovanni 8:1-11 E Gesù se ne andò al monte degli ulivi.
Ma sul far del giorno tornò di nuovo nel tempio e tutto il popolo venne da lui ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava.
Allora i farisei e gli scribi gli condussero una donna sorpresa in adulterio, e postala nel mezzo,
dissero a Gesù: «Maestro, questa donna è stata sorpresa sul fatto, mentre commetteva adulterio.
Ora, nella legge Mosè ci ha comandato di lapidare tali donne; ma tu, che ne dici?».
Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. Ma Gesù, fingendo di non sentire, chinatosi, scriveva col dito in terra.
E, come essi continuavano ad interrogarlo, egli si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
Poi, chinatosi di nuovo, scriveva in terra.
Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; così Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo.
Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?».
Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». Gesù allora le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».

E’ questo il racconto della conversione di Maria Maddalena colta in adulterio e che, in base alla legge di Mosè, doveva essere lapidata.
I farisei di Gerusalemme, certi di quello che doveva essere il giusto comportamento, vanno da Gesù per coglierlo in errore e poterlo accusare.
Gesù resosi conto della cosa non rispose mostrando un atteggiamento distaccato. Ma i farisei insistono fino a ricevere la risposta richiesta, ma non di certo quella che si aspettavano. La risposta lascia gli interlocutori senza alcuna possibilità di replica, tanto da convincerli a desistere dal loro intento.
Questo episodio normalmente non viene annoverato tra i miracoli, ma in realtà lo è, in esso è narrato il miracolo della conversione di questa donna che diventerà una discepola di Gesù, da quel momento in poi e che ritroviamo, nel racconto biblico, anche altre volte in particolare ai piedi della croce e tre giorni dopo la morte di Gesù, davanti alla tomba vuota.
Un grande miracolo di una donna salvata dalla morte a cui gli uomini la avevano condannata. Dio la perdona dei peccati commessi semplicemente perché lei si mostra pentita a Gesù. Gli uomini invece troppo spesso condannano e non sanno perdonare e dimenticare e fanno fatica anche ad accettare il perdono di Dio per gli altri; sempre accondiscendenti con i propri errori e mai con quelli altrui, ma per chi vuole essere discepolo di Cristo il concetto di perdono deve essere impresso a fuoco nel cuore degli stessi.