Nelle
chiese ultimamente, ma forse da sempre, c'è un forte dibattito sui
giusti metodi di evangelizzazione. C'è chi è per la pura
tradizione, che sola parola e la predicazione della stessa possa
essere usata, usando tra l'altro un certo linguaggio ed espressioni,
spesso incomprensibili ai più. Altri usano invece metodi “più
accattivanti”, con il rischio di diluirne il significato. Ci sono
pastori che imparano il discorso a memoria, dedicando inutilmente
tanto tempo alla cosa, solo per apparire finti o cattivi attori. La
verità è che non esiste e non è mai esistito un giusto metodo per
evangelizzare.
Un
grande esempio è la predicazione di Pietro il giorno della
Pentecoste, quando grazie ad una predicazione semplicissima, migliaia
di persone si convertirono. Cosa avevano di speciale le parole di
Pietro quel giorno? A ben leggerle probabilmente nulla; ho ascoltato
negli anni predicazioni ben più belle e ricercate, ma meno efficaci.
Quello che c'era dietro le parole di Pietro era Pietro stesso e il
suo amore per Dio. Pietro, da persona del popolo quale era, non
poteva dire cose particolarmente sofisticate, ma espresse ciò che
aveva dentro con semplicità, con le sole parole che conosceva,
mostrando ciò che era. Le sue parole furono efficaci perchè
espresse da una persona VERA. Quando una persona VERA parla, chi
ascolta sa per istinto che quelle parole sono VERE. E' quello che
convinse le persone. Non esistono parole magiche o modi particolari
di esprimersi per parlare di Dio. Basta essere PERSONE VERE.