venerdì 6 marzo 2009

Pani e pesci


Matteo 15:32-38 Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: «Io ho pietà di questa folla; perché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare; non voglio rimandarli digiuni, affinché non vengano meno per strada».
I discepoli gli dissero: «Dove potremmo trovare, in un luogo deserto, tanti pani da saziare una così gran folla?»
Gesù chiese loro: «Quanti pani avete?» Essi risposero: «Sette, e pochi pesciolini».
Allora egli ordinò alla folla di accomodarsi per terra.
Poi prese i sette pani e i pesci; e, dopo aver reso grazie, li spezzò e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
E tutti mangiarono e furono saziati; e, dei pezzi avanzati, si raccolsero sette panieri pieni.
Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini.

C’era sempre un motivo all’agire di Gesù e ciò che lo spinse, in questo caso, a operare un miracolo fu l’amore verso quella grande folla di persone venute per ascoltarlo. Egli rispose così ad un vero bisogno di chi aveva di fronte in quella circostanza. In questo caso Gesù mostrò anche il Regno di Dio non solo con parole ma con fatti concreti, dando a chi aveva fame pane e pesci per sfamarsi, anche se quella gente non era lì per il pane ma era lì per Gesù.
Forse anche per noi è giunto il momento di mostrare agli altri il Regno di Dio non solo a parole o tramite un opuscolo, ma con cose concrete col pane e con i pesci che per alcuni stanno diventando difficili da reperire giorno per giorno. Perché possiamo avere bei locali di culto da mostrare, bei discorsi da fare ascoltare, ma se non abbiamo amore per il prossimo tutto ciò non ha alcun valore.