martedì 3 febbraio 2009

Betesda


Giovanni 5:1-16 Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici.
Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici[, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua; perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l'acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata era guarito di qualunque malattia fosse colpito].
Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo.
Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?»
L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me».
Gesù gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina».
In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.
Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina"».
Essi gli domandarono: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina?"»
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente.
Più tardi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: «Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio».
L'uomo se ne andò, e disse ai Giudei che colui che l'aveva guarito era Gesù.
Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato.

La prima volta che lessi questo passo, immaginai la vasca di cui si parla, come di una specie di piscina con l’acqua limpida. In realtà poi scopersi che questa era una specie di grande conca nel terreno scavata e piena d’acqua dove i pastori, facevano passare le pecore mentre rientravano dai pascoli, in maniera che si lavassero il pelo da tutta la sporcizia accumulata. Non doveva essere proprio limpida quell’acqua, ma malgrado questo in molti tentavano, al verificarsi di un determinato evento, di tuffarsi dentro per essere guariti dalle loro malattie e in molti erano giunti fin lì per ricevere guarigione. Erano una sorta di antica Lourdes dove, invece della Madonna, sembra apparisse un angelo. Ora Gesù passando di lì guardò tutte quelle persone ed in particolare una che da molti anni veniva ai bordi di quella vasca con la speranza di essere guarita. Era certamente una persona molto determinata che aveva riposto tutta la sua speranza in quel luogo, la quale rappresentava per lui l’unica possibilità di guarire.
Gesù conosceva la sua fede ed anche il suo cuore e avvicinatosi a lui lo guarì istantaneamente, orinandogli di prendere il suo lettuccio e camminare.
Il fatto che già all’epoca ci fossero luoghi dove per tradizione gli uomini andavano a cercare guarigione come fanno oggi nei vari Lourdes o Medugorje, deve farci riflettere su quanto grande sia il bisogno che c’è di ricevere guarigione, ma non solo per il proprio corpo ma anche nell’anima. Ma quell’uomo non sarebbe mai stato guarito se non avesse incontrato Gesù quel giorno, perché erano ormai trentotto anni che si faceva portare ai bordi di quella vasca. A Gesù non serve che tu ti reca presso un luogo speciale; non servono riti speciali a Lui basta guardare nel tuo cuore e vedere il tuo desiderio; che tu chieda a Lui con semplicità di guarire, sia che i tuoi siano malanni del corpo, sia che siano dell’anima.