martedì 23 settembre 2008

La passione (3)


Giovanni 13:1-38 Or prima della festa di Pasqua sapendo Gesù che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
E, finita la cena, avendo già il diavolo messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo,
Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che egli era proceduto da Dio e a Dio ritornava,
si alzò dalla cena e depose le sue vesti: poi, preso un asciugatoio, se lo cinse.
Dopo aver messo dell'acqua in una bacinella, cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui era cinto.
Venne dunque a Simon Pietro. Ed egli gli disse: «Signore tu lavi i piedi a me?».
Gesù rispose e gli disse: «Quello che io faccio, ora non lo comprendi, ma lo comprenderai dopo».
Pietro gli disse: «Tu non mi laverai mai i piedi». Gesù gli rispose: «Se non ti lavo, non avrai nessuna parte con me».
Simon Pietro gli disse: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo».
Gesù gli disse: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno che di lavarsi i piedi ed è tutto mondo; anche voi siete mondi, ma non tutti».
Egli infatti sapeva chi lo avrebbe tradito; perciò disse: «Non tutti siete mondi».
Così, dopo aver lavato i piedi riprese le sue vesti, si mise di nuovo a tavola e disse loro: «Comprendete quello che vi ho fatto?
Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Io infatti vi ho dato l'esempio, affinché come ho fatto io facciate anche voi.
In verità, in verità vi dico: Il servo non è più grande del suo padrone, né il messaggero più grande di colui che l'ha mandato.
Se sapete queste cose, siete beati se le fate.
Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho scelto, ma bisogna che si adempia questa Scrittura: "Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il suo calcagno".
Ve lo dico fin d'ora prima che avvenga, affinché quando sarà avvenuto, crediate che io sono il Cristo.
In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che manderò, riceve me, e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato».
Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e testimoniò e disse: «In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà».
I discepoli allora si guardarono l'un l'altro, non riuscendo a capire di chi parlasse.
Or uno dei discepoli, quello che Gesù amava, era appoggiato sul petto di Gesù.
Allora Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale egli parlava.
E quel discepolo, chinatosi sul petto di Gesù, gli chiese: «Signore, chi è?».
Gesù rispose: «È colui al quale io darò il boccone, dopo averlo intinto». E intinto il boccone, lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.
Or dopo quel boccone, Satana entrò in lui. Allora Gesù gli disse: «Quel che fai, fallo presto!».
Ma nessuno di quelli che erano a tavola comprese perché gli avesse detto ciò.
Alcuni infatti pensavano, poiché Giuda teneva la borsa, che Gesù gli avesse detto: «Compra le cose che ci occorrono per la festa», oppure che desse qualcosa ai poveri.
Egli dunque, preso il boccone uscì subito. Era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è glorificato, e Dio è glorificato in lui.
Se Dio è glorificato in lui, Dio lo glorificherà pure in se stesso e lo glorificherà subito.
Figlioli, per poco tempo sono ancora con voi; voi mi cercherete, ma come ho detto ai Giudei: "Dove io vado voi non potete venire". Così adesso lo dico anche a voi.
Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri.
Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gesù gli rispose: «Là dove io vado, tu non puoi seguirmi ora; ma mi seguirai più tardi».
Pietro gli disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te».
Gesù gli rispose: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: il gallo non canterà, prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte».

Sono questi gli ultimi gesti e ultimi atti di Gesù prima della crocifissione che, come un padre con i propri figli, dà le ultime raccomandazioni prima della Sua dipartita. Egli preso un asciugatoio e una bacinella lava i piedi dei suoi discepoli, con grande sorpresa di questi, tanto che Pietro subito si rifiuta non capendo che per essere parte con Cristo deve essere lavato dallo stesso del proprio peccato. Gesù lascia questo messaggio ai Suoi volendo intendere il significato ultimo di ciò che andrà a fare, sacrificare se stesso per i peccati del mondo, invitando gli stessi discepoli a “lavare i piedi gli uni degli altri” raccomandazione che viene rafforzata da Gesù stesso col comando dato ai Suoi “come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri”. Questo comandamento, per il modo e il momento in cui Gesù lo pronuncia, rimarrà come riferimento per i cristiani di lì in avanti; ancora più se poniamo l’attenzione sulle parole successive di Gesù che dice “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”. L’amore viene identificato come l’elemento distintivo del cristiano di tutte le epoche e lo è stato per certo. Un elemento che non soffre di contraddizioni o cattive interpretazioni, che va al di là di quelle che possono essere state le differenze dottrinali dettate, troppo spesso, dal cuore dell’uomo troppo duro e che vuole ad ogni costo porre limiti a Dio. L’amore non può essere frainteso ed è davvero l’unico elemento chiaro, capace di distinguere anche oggi i veri discepoli di Cristo dai falsi profeti.

martedì 16 settembre 2008

La passione (2)


Giovanni 12:12-50 Il giorno seguente, una grande folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui, gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!».
E Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra come sta scritto:
«Non temere, o figlia di Sion; ecco, il tuo re viene, cavalcando un puledro d'asina».
Or i suoi discepoli non compresero sul momento queste cose, ma quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui e che avevano fatte queste cose a lui.
La folla dunque, che era con lui quando aveva chiamato Lazzaro fuori dal sepolcro e l'aveva risuscitato dai morti, gli rendeva testimonianza.
Perciò la folla gli andò incontro, perché aveva udito che egli aveva fatto questo segno.
farisei allora dissero tra di loro: «Vedete che non guadagnate nulla; ecco, il mondo gli va dietro».
Or tra quelli che erano saliti ad adorare a durante la festa c'erano alcuni Greci.
Costoro dunque, accostatisi a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, lo pregarono dicendo: «Signore, vorremmo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea; a loro volta, Andrea e Filippo lo dissero a Gesù.
Ma Gesù rispose loro, dicendo: «L'ora è venuta, in cui il Figlio dell'uomo deve essere glorificato.
In verità, in verità vi dico: Se il granel di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.
Chi ama la sua vita la perderà, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, là sarà anche il mio servo; se uno mi serve, il Padre l'onorerà.
Ora l'anima mia è turbata; e che dirò: Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo io sono giunto a quest'ora.
Padre, glorifica il tuo nome!». Allora venne una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora».
La folla dunque, che era presente e aveva udito la voce, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
E Gesù rispose e disse: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi.
Ora è il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo.
Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me».
Or egli diceva questo, per indicare di qual morte egli doveva morire.
La folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla legge che il Cristo rimane in eterno; ora come puoi tu dire che il Figlio dell'uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell'uomo?».
Gesù allora disse loro: «La luce è con voi ancora per un po'; camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va».
«Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce». Queste cose disse Gesù; poi se ne andò e si nascose da loro.
Sebbene avesse fatto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui,
affinché si adempisse la parola detta dal profeta Isaia: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? E a chi è stato rivelato il braccio del Signore?».
Perciò non potevano credere, perché Isaia disse ancora:
«Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi, non intendano col cuore, non si convertano e io non li guarisca».
Queste cose disse Isaia, quando vide la sua gloria e parlò di lui.
Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui; ma a motivo dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga,
perché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio.
Or Gesù gridò e disse: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato.
E chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
Io sono venuto come luce per il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre.
E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo.
Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno.
Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre stesso mi ha mandato e mi ha comandato ciò che io devo dire ed annunziare.
Ed io so che il suo comandamento è vita eterna; le cose dunque che io dico le dico così come il Padre me le ha dette».

Gesù arriva a Gerusalemme quando la sua fama è già conosciuta da molti a motivo del miracolo compiuto a Betania su Lazzaro. In molti vanno da Gesù per incontrarlo e lo accolgono come un Re, addirittura alcuni greci che si trovano a Gerusalemme vogliono conoscerlo, ma Gesù rendendosi conto di quello che da lì a poco accadrà, evita di incontrarli e preannuncia la propria crocifissione in maniera chiara, anche se non viene capita, come dai propri discepoli che solo più tardi si renderanno conto del significato di quelle parole di Gesù così profetiche. Egli ha ben chiaro ciò che da lì a poco succederà e si paragona ad un granello di frumento che per dare frutto, gettato nella terra, deve morire. Alcuni controbattono a queste parole ricordando le parole dei profeti che volevano che il Cristo rimanesse in eterno, ma a queste parole Gesù ribatte invitando i presenti a seguire la luce, intendendo Lui stesso, fino a quando la stessa è presente e a credere in Lui in modo da diventare “figli di luce”. Chi è “figlio di luce” ha in Lui il Cristo e non potrà mai essere nelle tenebre.
Molti lo osannano, ma solo in pochi, in realtà, credono in Lui e tra questi anche alcuni capi che però, per timore di essere espulsi dalla sinagoga, non osavano confessarlo. Molti non credono in Lui ma si lasciano semplicemente coinvolgere dall’euforia generale che il miracolo di Lazzaro aveva suscitato, tanto che come ora esaltano poche ore dopo saranno pronti, in egual modo a condannarlo alla morte, scegliendo di liberare Barabba, con grande stupore pure di Pilato che, visto tali manifestazioni si aspettava invece un appoggio incondizionato dei più a Gesù.
I farisei, da parte loro, visto il seguito di Gesù, sono sempre più decisi nel fare qualcosa per riportare la situazione sotto il proprio controllo.
Gesù con l’arrivo in Gerusalemme non darà più segni miracolosi, ma i segni sono nel parlare e nell’agire, lasciando che quello per cui era giunto fin lì si compia. Egli ribadisce la Sua natura divina riferendosi a Lui e al Padre come ad una sola persona e che la Sua prima missione non è quella di giudicare il mondo ma di salvare chi crede in Lui, mandato come luce ad illuminare le tenebre.

venerdì 5 settembre 2008

La passione (1)


Giovanni 12:1-11 Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, si recò a Betania dove abitava Lazzaro, colui che era morto e che egli aveva risuscitato dai morti.
E qui gli fecero un convito, Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui.
Maria allora prese una libbra di olio profumato di nardo autentico di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo di quest'olio.
Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse:
«Perché non si è venduto quest'olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?».
Or egli disse questo, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, ne sottraeva ciò che si metteva dentro.
Gesù dunque disse: «Lasciala; essa l'aveva conservato per il giorno della mia sepoltura.
I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei seppe che egli era là, e venne non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.
Or i capi dei sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro,
perché a motivo di lui molti lasciavano i Giudei e credevano in Gesù.


Prima di andare a Gerusalemme e compiere l’ultimo suo viaggio, Gesù si reca a Betania a incontrare Lazzaro.
Da qui inizia l’ultimo periodo della vita di Gesù a Betania, lì dove era stato resuscitato Lazzaro, e mentre sono tutti a tavola, Maria compie un gesto assolutamente incomprensibile ai presenti. Unge con un olio profumato di nardo, molto costoso, i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli. Questo gesto ricorda molto quello che Gesù farà in seguito di lavare i piedi dei discepoli e come questo simboleggia la sottomissione e il servire. Con questo gesto Maria Maddalena manda un messaggio a Gesù “io sarò sempre tua serva e tua discepola”. Gli apostoli non capiscono quel gesto tanto che Giuda insorge sgridando un tale comportamento, giudicato dallo stesso come uno sperpero di denaro che poteva invece servire a sfamare i poveri. E’ forse qui che si manifestano i primi contrasti tra Gesù e Giuda che condurranno al tradimento di quest’ultimo.
E’ la figura di Maria che prevale in questo momento su quella di Giuda, due figure che entrano in contrasto. Da una parte Giuda e il suo raziocinio puramente umano e dall’altro il desiderio di Maria di essere con Gesù in tutto e per tutto, fino a compiere un gesto umanamente ingiustificato, ma che di lì a poco assumerà un significato davvero inaspettato. Maria unge di olio Gesù come si farebbe a una salma, senza sapere che Gesù è oramai destinato a morire dopo pochi giorni sul legno della croce a Gerusalemme. Sarà poi ancora lei Maria, presente il giorno della resurrezione, davanti alla tomba aperta e a vedere per prima Gesù risuscitato.