lunedì 19 settembre 2016

 

#Diversità


Non so se avete notato: c'è sempre qualcuno che cerca di convincerti che ciò che lui vende o pensa o dice, è la cosa giusta, santa e indiscutibilmente corretta da fare. Quando a me qualcuno tende a imporre qualcosa, è esattamente la volta che farò il contrario.
Ognuno nasce con una propria personalità. L'ho potuto constatare nei miei figli: alcuni caratteri salienti del loro modo di fare erano tali già appena nati. Mia figlia ad esempio, pretendeva già molta attenzione dagli altri dopo poche ore che era nata, e ha continuato a pretenderlo.
Ognuno nasce con le proprie caratteristiche, ognuno nasce diverso. Non esistono e mai esisteranno due uomini uguali in tutto e per tutto. Neppure i gemelli monozigoti lo sono; la madre riesce a distinguere con uno sguardo l'uno dall'altro.
Ciò che vale per l'aspetto fisico vale anche per l'aspetto mentale. Ognuno ha le sue idee il suo modo di affrontare la vita, di esprimere gioia o dolore, perchè non siamo fatti solo di carne ma anche di sentimenti, paura, gioia, pensieri, idee, coraggio.... Ognuno ha il suo modo di parlare a Dio, ha il Suo modo di esprimersi per cercare di muovere i sentimenti di Dio nei nostri confronti.
C'è chi alza le mani,
c'è chi si inginocchi fino a terra,
c'è chi piange,
c'è chi ride,
chi sorride,
c'è chi sta fermo e
c'è chi si muove,
c'è chi canta e
c'è chi balla;
ognuno ha il suo. E lo sapete perchè?
Perchè a Dio piace la diversità!!!
Non esistono due cose, due persone, due esseri viventi uguali tra di loro su questa terra. Viviamo nel regno dell'assoluta diversità. Ma Dio a tutta questa diversità ha dato anche un ordine.
Tutto ciò l'ha creato Dio e l'ha creato diverso, perchè a Dio piace le diversità.
Siate diversi. Siate voi stessi. Siate uomini e donne vere.

venerdì 16 settembre 2016

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GENERAZIONI 




La carta d'identità dice il contrario, ma mi piace sentirmi ancora giovane. Mi piace chiedere permesso ai miei figli per essere parte del loro mondo, anche se in pratica non mi appartiene e ne posso essere solo ospite. Da bravo genitore desidero il meglio per i miei figli, ma so anche che per un cristiano il meglio non è il cellulare di ultima generazione o il computer super veloce, ma il meglio che posso dare a mio figlio è Gesù.
Nulla porterò come il giorno della mia morte, lascerò tutto qui, presentandomi davanti a Dio nudo ma senza vergogna. Voglio però oggi avere la speranza di portare con me, davanti a Dio, i miei figli, a suo tempo.
Sono stato giovane anche io, sono stato ribelle e sono cresciuto a volte facendo il meglio, altre commettendo errori che poi ho pagato. I nostri figli inevitabilmente passeranno da percorsi analoghi, e noi possiamo fare poco per evitargli gli errori e non è certo costringendoli che li porteremo a Dio, perchè Gesù è libertà.
Ricordo un monitore di scuola domenicale che quando i suoi alunni non ubbidivano, come punizione raddoppiava il tempo della preghiera. Potevano questi giovani capire la bellezza e l'importanza della preghiera in questa maniera?
Ogni genitore e membro di chiesa ha davvero una grande responsabilità che è quella di fare in modo che i propri figli e più genericamente i giovani, seguano Cristo; perchè sono loro i primi a cui siamo chiamati a testimoniare, o per lo meno a non impedire con il nostro comportamento che questi incontrino Gesù nella loro vita.
I giovani devono sentirsi a casa loro in chiesa, devono sentire di farne parte e di essere una componente importante, perchè sono importanti per la chiesa. Se i giovani se ne vanno non è solo colpa loro, ma lo è anche di chi non sa capire che la moda, il modo di vestire, i gusti musicali, ecc... non sono dottrina, ma sono solo frutto del conflitto generazionale che c'è oggi come c'era trenta o duemila anni fa.
Ognuno di noi prima di diventare grande è stato giovane, ma a un certo punto della vita tutti lo negano o se ne dimenticano. Paolo ne era cosciente delle diversità di opinione nonché generazionali, presenti nelle nostre chiese come in quelle di duemila anni fa, tanto che a un certo punto invita i fratelli a “sopportarsi gli uni gli altri” (Colossei 3:9-14). Io non vi chiedo però di sopportare ma di amare e capire vostro figlio o il giovane che vi trovate seduto accanto in chiesa o in qualsiasi circostanza della vita. Perchè loro sono l'unica cosa che un giorno potremo dire di aver portato in cielo ed è l'unica cosa che davvero importa davanti il trono di Dio, dove tutte le cose che non hanno alcuna importanza come la moda, la gonna, il pantalone, il cellulare, il trucco e il non trucco, il sorriso e il pianto, la musica rock e la musica classica, e tutto il resto, saranno arsi, diventeranno polvere, dispersi dal vento e non se ne troverà più traccia. Davvero vale la pena perdere tempo con queste cose?

Eclesiaste 3:1  Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo